TROFEO CHIUSI IN VETRINA, CADUTE A GO-GO E MALORI PER TROPPO CALDO: UNA FESTA A METÀ. PECCATO
CENTINAIA DI GIOVANISSIMI ATLETI SI SON DATI BATTAGLIA SUL CIRCUITO CITTADINO. MOLTO COLORE E QUALCHE SCIVOLONE…
CHIUSI SCALO – Tanti, tantissimi ciclisti in erba, centinaia di genitori in trepidazione (anche troppa), arrivati da diverse parti d’Italia, una bella giornata di sole, tanta gente, un circuito cittadino di quasi 2 km piuttosto suggestivo, un’organizzazione minuziosa con decine di volontari lungo i percorso, oltre ai commissari di corsa in divisa… Gli ingredienti per una bella festa di sport c’erano tutti.
Ma la festa c’è stata solo fino ad un certo punto. Perché il Primo Trofeo Chiusi in vetrina ha rischiato di rivelarsi peggio delle prime tappe del Tour, quando – come è successo in Corsica quest’anno – cadono tutti.
Il percorso suggestivo si è rivelato pericoloso e inadatto (le perplessità espresse alla vigilia, anche su questo stesso sito, hanno puntualmente trovato conferma) e la giornata troppo calda ha fatto il resto: una ventina di cadute, quasi tutte nella stessa curva e sullo stesso fatidico tombino (all’altezza del Monte dei Paschi), molti ragazzini in gara colti da malore, al limite del collasso; nervi tesi al punto che ad un certo momento la gara ha subito una mezz’ora buona di sospensione e c’è voluto l’intervento delle forze dell’ordine per calmare animi surriscaldati dalla temperatura e dalla scarsa sicurezza per i giovanissimi corridori. Insomma una festa guastata dall’approssimazione di chi ha scelto, verificato e approvato il percorso, la data e l’orario: correre il 29 luglio, con 40 grad all’ombra e alle 4 del pomeriggio non è apparsa proprio una scelta felice. Anche perché si trattava di atleti dagli 8 ai 12 anni. Se è stato uno spettacolo vederli sfrecciare, non lo è stato sicuramente vederli crollare a terra dopo aver tagliato il traguardo o vederli arrivare a decine disadratati, stremati, con difficoltà di respirazione… Il medico Walter Vannuccini e i volontari della pubblica assistenza hanno dovuto fare gli straordinari. Per fortuna, tranne un paio di casi, la cadute non hanno lasciato conseguenze di rilievo. Quelli che hanno sfiorato il collasso faranno bene a farsi visitare, con calma per verificare eventuali problemi. Rischiare la vita per correre non vale la pena…
Chiusi Scalo ha risposto bene al richiamo, i commercianti dell’associazione Chiusi in Vetrina si son dati da fare, così come altre organizzazionii coinvolte, La Banca Valdichiana ha fatto come sempre la sua parte sostenendo l’iniziativa e mettendo a disposizione i premi… I ragazzini in gara si son dati battaglia, come si conviene in qualunque gara e qualcuno ha dimostrato di saperci già fare sui pedali; qualche genitore ha esagerato con gli incitamenti, neanche si fosse sull’Isoard o alla Milano-Sanremo… Ma è sempre stato così. E’ lo sport. Peccato solo per l’ecatombe di cadute e quei malori da troppo caldo. Questo per dire che la data e il percorso andranno senz’altro rivisti se l’appuntamento dovesse essere riproposto. E il fatto che sia stato intitolato “Primo Trofeo…” presuppone che ci sia prossimamente un secondo, un terzo ecc…
Ala fine nessuno si è fatto male seriamente. I malori sono stati tutti superati ma è stata una festa a metà. Peccato, appunto.
Chi organizza sa bene che può ricevere sia gli elogi sia le critiche, chi scrive per dare risalto al proprio articolo propone sempre un titolo molto risonante ma il testo deve essere scritto con basi vere non con la fantasia o il sentito dire…..
Il percorso lungo 1070 metri è stato considerato dai responsabili della Federazione e da tutti i Direttori Sportivi presenti all’evento uno dei migliori percorsi cittadini che i giovanissimi potessero utilizzare, l’organizzazzione paragonabile ad un meeting regionale.
Quando è stato scelto il percorso l’obbiettivo era di proporre qualcosa di nuovo e non il solito circuito per bambini.
La sicurezza è stato il primo punto e curato con molta scrupolosità, il vero punto da gestire bene era la oramai ribattezzata curva Monte Paschi.
Per nostra decisione abbiamo deciso di trattare allo stesso modo tutto il percorso per renderlo ancora più sicuro.
Le cadute sono state in totale 14, 11 nella curva Monte Paschi, 3 in altri punti del percorso di cui solo 2 refertate dal Medico.
La curva incriminata non ha dato nessun problema per quello che noi pensavamo potesse accadere, invece si è verificato un problema tecnico che non è stato possibile risolvere, il troppo caldo aveva irrimediabilmente compromesso la tenuta di un piccolo tratto di asfalto (poco più di 2 mq).
Il tombino o i tombini in questo caso non c’entrano nulla, anzi fin quando ci passavano sopra era tutto normale, una volta che entravano sull’asfalto avveniva la perdita di aderenza delle ruote.
Delle tante soluzioni vagliate, il Direttore di gara e i Direttori sportivi hanno ritenuto giusto scartare ogni modifica al percorso e informare i propri atleti del problema che si era venuto a verificare per il troppo caldo.
La mezzora di sospensione è dovuta esclusivamente per una irregolarità di iscrizione di due atleti, assenti alla consegna del numero di gara quindi giudicati non partenti ma casualmente presenti alla partenza.
E’ vero, c’è stato un battibecco ma assicuro che l’intervento delle Forze dell’ordine non è servito a nulla solo a dare un pò di colore all’accaduto.
Per concludere la data era stata fissata a gennaio come previsto da regolamento per stilare il calendario e l’unico giorno disponibile era il 27 luglio (perchè un’altra società si era ritirata) e l’orario è stabilito dalla Federazione.
Siamo dispiaciuti per le cadute ed anche se non ci deve giustificare posso dire che in altre competizioni accadono più o meno nella stessa misura.
Nel mese di agosto da sempre si fermerà il campionato per evitare di esporre i bambini al troppo caldo……… il 27 luglio non pensavamo proprio ad un caldo del genere……..
Il prossimo anno?
Per la buona orgnizzazione, l’originalità del percorso e la qualità della sicurezza ci è stato chiesto di proporci di organizzare il meeting regionale del 2014.
PECCATO!!!!! per quei 2 mq di asfalto.
Il problema non è una caduta in più o n meno (e comunque io ne ho contate 14 alla curva Mps… e altre 6 o 7 altrove), o se sia più pericoloso il tombino o la striscia pedonale viscida più dell’asfalto, il problema principale che si è verificato sabato è quello dei malori (svenimenti, difficoltà respiratoria, e veri e propri collassi) accusati da parecchi bambini al termine della loro gara… Naturalmente tutto ciò è accaduto a causa del caldo eccessivo, superiore ai 30 gradi, che avrebbe dovuto sconsigliare una gara di bambini… Tra l’altro il caldo era annunciato da tempo in tutte le previsioni meteo… Mi sono trovato casualmente sul posto in cui un bambino di Fondi si è accasciato al suolo e per un’ora è rimasto dentro l’ambulanza con il medico in collegamento telefonico con la Cardiologia di Nottola o delle Scotte di Siena… Le assicuro che non è stato uno spettacolo piacevole. Così come vedere altri bambini cadere stremati e disidratati appena tagliato il traguardo… Succede anche agli adulti, a volte. Ma quando si tratta di bambini non dovrebbe succedere, a mio avviso. E anche le curve pericolose, se corrono i bambini, dovrebbero essere evitate, non crede?
Comunque che almeno i problemi riscontrati servano per evitarli alla prossima edizione.
Cordiali saluti
Marco Lorenzoni